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UNA BELLA STORIA – VIDEO-RACCONTO -

racconto liberamente tratto da OSHO

voce Angela T.Lopez – musica Tiziano Malagutti

illustrazioni di Carlo Salomoni

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Voglio raccontarti una bella storia che ho letto tanti anni fa, in un libro scritto da Osho “ Ricominciare da sé “ Arnoldo Mondadori Editore.

È una storia semplice dal profondo significato che mi auguro possa piacerti e soprattutto, possa esserti utile.


Questa è la storia di un contadino che un giorno, partì dal suo villaggio, andò in città e comprò una bella capretta; sulla strada del ritorno, alcuni furfanti videro il contadino e la sua capretta e pensarono che, se fossero riusciti a rubare quella capretta, avrebbero potuto regalarsi un ottimo pranzo, per sé e per i propri amici.

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Ma in che modo avrebbero potuto riuscirci? Quel contadino ignorante sembrava un uomo molto forte ed in piena salute, mentre quei furfanti erano deboli e malaticci; rubare la capretta al contadino usando la forza, avrebbe richiesto uno scontro nel quale potevano avere la peggio, perciò meglio usare cautela e provare ad ingannare il contadino.

Mentre il contadino stava per lasciare la città, uno dei furfanti lo avvicinò dicendogli :” Salve! “ ed il contadino rispose :”Buongiorno!” Poi il furfante lo guardò e chiese :” Come mai ti porti sulle spalle questo cane?” – veramente il contadino si portava sulle spalle la capretta- “ Dove l’hai comprato? È proprio un bel cane!”. Il contadino scoppiò in una sonora risata e rispose : “ Ma sei diventato matto? Non è un cane! Ho comprato una capra, questa è una capretta! “. Ma il furfante continuò : “ Non vorrai tornare al tuo villaggio portando sulle spalle un cane, la gente penserà che sei impazzito! Pensi davvero, che sia una capra? “ Detto questo se ne andò per la sua strada.

Il contadino sorrise e pensò che quel tipo era proprio strano, tuttavia tastò le zampe della sua capra per assicurarsi che fosse proprio una capra e non un cane…questo era proprio lo scopo dei furfanti, quello di farlo dubitare di se stesso. Il contadino constatò che era una capra e, rassicuratosi continuò il suo cammino.

Poco più in là, il secondo furfante gli andò incontro e gli disse :”Salve, che bel cane che hai sulle spalle, ne voglio comprare uno uguale, dove lo hai preso?”. Questa volta il contadino, non riuscì ad affermare con la stessa sicurezza che quello non era un cane, ma una capretta: era il secondo uomo che gli diceva la stessa cosa e non è possibile che due persone si sbaglino contemporaneamente, tuttavia scoppiò in una risata e gli disse : “ Questo, non è un cane, signore, ma una capra! “ E il furfante gli rispose : “ Chi ti ha detto che è una capra?, mi sembra che ti abbiano imbrogliato, che capra è mai questa?! E se ne andò.

A quel punto, il contadino si tolse dalle spalle la capretta per capire meglio la situazione, ma vide che era proprio una capra…quei due uomini si erano proprio sbagliati, tuttavia iniziò a temere di avere delle allucinazioni e si spaventò ancor di più quando, proseguendo il suo cammino, incontrò un terzo uomo che, avvicinandosi gli chiese:

” Salve, dove hai comprato questo bel cane?! “ questa volta però il contadino non trovò il coraggio per affermare che quella era una capra e gli rispose : “ L’ho comprato in città! “.

Al contadino ora, riusciva proprio difficile affermare che era una capra e cominciò a pensare seriamente che, forse, non avrebbe dovuto portarla al suo villaggio: aveva sprecato i suoi soldi e tutti l’avrebbero deriso, la gente avrebbe pensato che fosse impazzito.

Mentre era immerso in questi pensieri, un quarto furfante gli si avvicinò e gli disse : “ Che strano, non ho mai visto nessuno portare sulle spalle un cane…immagini forse che sia una capra?”. E se ne andò. Subito dopo, il contadino si guardò attorno, vide che era solo, nessuno era in vista per cui, abbandonò la sua capra e corse verso il suo paesello. Aveva sprecato il suo denaro, ma almeno i suoi paesani non avrebbero pensato che fosse impazzito.

E fu così che i quattro furfanti, si impadronirono della capretta; poiché quattro persone avevano ripetuto la stessa cosa, per il contadino diventò difficile credere che ciò che dicevano potesse essere sbagliato.

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Morale: di fatto, ogni falsa verità, se ripetuta un’infinità di volte, per migliaia di anni, comincia a sembrare vera e tu perdi la capacita di discernere se credi ciecamente.

Se qualcuno continua a ripetere la cosa più falsa e continua a ripeterla con insistenza, piano piano cominci a pensare che forse potrebbe essere vera, perché se così non fosse, come potrebbe essere stata ripetuta continuamente e per tanto tempo?.

Questa è la strategia dei nostri politici, delle istituzioni e di tutti i poteri forti per manipolarci e derubarci…diamoci una svegliata e riflettiamoci un po’ su!!

Buona lettura e sereno ascolto…a presto!.

Angela Teresa Lopez.

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